Fondazioni: le nuove strategie di erogazione fondi

Interpretare le strategie delle Fondazioni per i prossimi anni è fondamentale per impostare un’adeguata modalità di progettazione nel medio periodo per gli Enti di Terzo Settore. Si tratta di un lavoro – unito a quello della relazione istituzionale e del posizionamento del proprio Ente (brand awareness, brand reputation) e della rendicontazione sociale (accountabilty) – che riteniamo fondamentale per intercettare contributi ed opportunità messe a disposizione dalle Fondazioni di origine bancaria, al di là della qualità delle proposte progettuali in sede di partecipazione ai bandi.

Ne parla su “Il Giornale delle Fondazioni” Giorgio Righetti, il Direttore Generale di ACRI, l’associazione che riunisce 86 delle 88 fondazioni di origine bancaria.

Ecco tre tra i principali spunti possono essere riassunti nei seguenti elementi:

  • Sugli strumenti c’è dibattito, soprattutto sul sistema dei bandi che rischia di trasformare gli enti, alla rincorsa per le risorse, in progettifici.
    Lo strumento del bando può essere utile in una strategia proattiva. Un bisogno identificato viene presentato al territorio affinché le varie realtà possano offrire una risposta, attivando le comunità. Ma è uno strumento competitivo. Se voglio creare coesione sociale, allora forse un processo di progettazione partecipata potrebbe essere più idoneo.[…]”
  • La metodologia Acri  di lavoro in rete ha ispirato, visti i risultati, non solo in termini di efficacia dell’azione, ma soprattutto di crescita delle competenze e delle strategie. Lo abbiamo visto nella cultura con FUnder35 per le imprese culturali e creative, il primo grande progetto di sistema che ha fatto outing su un fenomeno e ha generato epigoni.  E poi in NeverAlone per i minori non accompagnati, solo per citarne alcuni.
    Al cambiamento esogeno si associa il cambiamento endogeno.  I tempi sono maturi per affinare sia la strategia sia gli strumenti. In passato le fondazioni avevano un comportamento reattivo sulla base di sollecitazioni esterne.  Oggi partono dall’ascolto, dall’analisi dei problemi e si attrezzano per pianificare le risposte. Il processo erogativo delle fondazioni si va strutturando sempre più in  percorsi partecipativi organizzati. Le fondazioni si aprono al territorio, promuovono tavoli attraverso i quali si analizzano i bisogni e si progetta insieme.”
  • “Può darci qualche anticipazione sui bilanci del 2017?
    I bilanci delle fondazioni sono in corso di approvazione. Dalle anticipazioni che ci sono pervenute possiamo però dire che gli avanzi d’esercizio, che sono la base per le erogazioni future, sono estremamente positivi. Superiamo abbondantemente il 50% in più dell’esercizio 2016. I benefici si vedranno nelle erogazioni 2018 che, presumibilmente, saranno molto positive.”

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