La co-progettazione alla luce della Riforma del Terzo Settore

L’articolo 55 del Codice del Terzo Settore si occupa del “Coinvolgimento degli enti del Terzo settore:

1. In attuazione dei principi di sussidiarieta’, cooperazione, efficacia, efficienza ed economicita’, omogeneita’, copertura finanziaria e patrimoniale, responsabilita’ ed unicita’ dell’amministrazione, autonomia organizzativa e regolamentare, le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nell’esercizio delle proprie funzioni di programmazione e organizzazione a livello territoriale degli interventi e dei servizi nei settori di attivita’ di cui all’articolo 5, assicurano il coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore, attraverso forme di co-programmazione e co-progettazione e accreditamento, poste in essere nel rispetto dei principi della legge 7 agosto 1990, n. 241, nonche’ delle norme che disciplinano specifici procedimenti ed in particolare di quelle relative alla programmazione sociale di zona.
2. La co-programmazione e’ finalizzata all’individuazione, da parte della pubblica amministrazione procedente, dei bisogni da soddisfare, degli interventi a tal fine necessari, delle modalita’ di realizzazione degli stessi e delle risorse disponibili.
3. La co-progettazione e’ finalizzata alla definizione ed eventualmente alla realizzazione di specifici progetti di servizio o di intervento finalizzati a soddisfare bisogni definiti, alla luce degli strumenti di programmazione di cui comma 2.
4. Ai fini di cui al comma 3, l’individuazione degli enti del Terzo settore con cui attivare il
partenariato avviene anche mediante forme di accreditamento nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialita’, partecipazione e parita’ di trattamento, previa definizione, da parte della pubblica amministrazione procedente, degli obiettivi generali e specifici dell’intervento, della durata e delle caratteristiche essenziali dello stesso nonche’ dei criteri e delle modalita’ per l’individuazione degli enti partner.”

La Riforma sembra così rilanciare il coinvolgimento degli Enti di Terzo Settore non solo nella fase di gestione di iniziative, interventi e progettualità, per il tramite di convenzioni (da effettuare con Enti iscritti al Registro Unico Nazionale degli Enti di Terzo Settore, eventualmente accreditati secondo le normative regionali laddove necessario, ecc.), ma fin dalle fasi di programmazione e di progettazione.

Vi è la configurazione giuridica quindi di una co-responsabilità su azione della Pubblica Amministrazione che la stessa prevede per gli ETS a certe condizioni di riconoscimento e accreditamento laddove previsti. Si tratta di previsioni non banali, che evidenziano come ciò che almeno nella normativa era già sancito per le politiche sociali, adesso viene potenzialmente esteso alle materie di cui all’articolo 5 del Codice. È pertanto una delle previsioni (e delle novità) a nostro avviso maggiormente significative che introduce la Riforma, una fra l’altro delle meno sottolineate tra quelle più in evidenza nei commenti che leggiamo in articoli o ascoltiamo nei convegni di presentazione.

La co-programmazione apre ad un esercizio effettivo della sussidiarietà verticale e ad un’assunzione condivisa di responsabilità nella definizione delle politiche pubbliche, pur con ruoli e poteri amministrativamente diversi e distinti. Si tratta di un enorme passo in avanti che implica anche l’assunzione da parte degli ETS di una consapevolezza, peraltro non scontata, che apre anche ad un ruolo più maturo da parte degli ETS stessi.

Non nascondendo che tale previsione necessita poi della prova dei fatti, ma un po’ come tutte le cose. La previsione normativa apre alla gestione differente, in co-progettazione e co-programmazione (prima) non solo delle politiche sociali o di welfare più in generale, ma di tutte le politiche pubbliche per le quali si evidenzia quindi una funzione pubblica degli ETS, pur in assenza di una soggettività pubblica. Un aspetto interessante che apre a nuove frontiere di cooperazione pubblico-ETS e che necessiterà anche di una maturazione da parte del personale sia dell’amministrazione pubblica che degli ETS. Una nuova sfida da cogliere al volo!

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