#RiformaTerzoSettore: il nuovo Servizio Civile Universale

Fare la transizione al nuovo servizio civile universale è questione già risolta per molti Enti e per altri è in corso in questi mesi, anche attraverso modalità di ‘apparentamento’ con reti nazionali costituite già da un numero di 100 sedi. Molte organizzazioni si stanno tuttavia interrogando su come poter partecipare al servizio civile universale potendo costituire una rete ampia su tutto il territorio nazionale o comunque riuscendo ad aggregare un numero di sedi sufficienti a soddisfare i requisiti minimi posti dalla Riforma. La riforma del Servizio Civile Universale è infatti uno dei quattro pilastri (insieme al Codice del Terzo Settore, all’Impresa Sociale e al 5X1000) della complessiva Riforma del Terzo Settore. Oggi l’attenzione verte prevalentemente sull’applicazione del Codice e sulle novità dell’Impresa sociale, temi sui quali nelle newsletter di Myfundraising torneremo spesso con approfondimenti e novità rispetto ai provvedimenti attuativi. Tuttavia, anche le altre novità normative relative come in questo caso al Servizio Civile sono interessanti e dispongono un diverso assetto alla materia. Ecco i punti salienti del nuovo sistema di accreditamento:

  • All’albo degli enti di servizio civile universale possono iscriversi amministrazioni pubbliche e, previo accertamento del rispetto della normativa antimafia, enti privati, in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 3 della legge 6 marzo 2001, n. 64.
  • Al fine di assicurare la qualità, l’efficienza e l’efficacia del servizio civile universale, le amministrazioni pubbliche e gli enti privati devono possedere i seguenti livelli minimi di capacità organizzativa:
    1. un’articolazione organizzativa di cento sedi di attuazione, ivi incluse eventuali sedi di altri enti pubblici o privati legati da specifici accordi all’ente di servizio civile universale;
    2. una dotazione di personale qualificato in possesso di idonei titoli di studio, o di esperienza biennale nelle relative funzioni, ovvero che abbia svolto specifici corsi di formazione e costituita da:
      • un coordinatore responsabile del servizio civile universale;
      • un responsabile della sicurezza ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni;
      • un responsabile dell’attività di formazione degli operatori volontari e dei relativi formatori, ivi inclusa la valorizzazione delle competenze;
      • un responsabile della gestione degli operatori volontari;
      • un responsabile dell’attività informatica;
      • un responsabile delle attività di controllo, verifica e valutazione del servizio civile universale.
  • L’albo è articolato in distinte sezioni regionali alle quali possono iscriversi enti di servizio civile universale che operano esclusivamente nel territorio di un’unica regione e che hanno un’articolazione minima di trenta sedi di attuazione, fermo restando gli ulteriori requisiti.
  • Al fine di garantire la trasparenza, la semplificazione e la riduzione dei termini del procedimento, a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto, tutte le istanze di iscrizione all’albo degli enti di servizio civile universale sono trasmesse alla Presidenza del Consiglio dei ministri esclusivamente con modalità telematica.
  • Gli enti iscritti all’albo nazionale o agli albi delle regioni e delle province autonome, al fine della presentazione dei programmi di intervento, devono essere in possesso della capacità organizzativa prevista dalla norma stessa, che può essere conseguita anche mediante la costituzione di specifici accordi tra gli enti medesimi.

Myfundraising ha un’esperienza pluriennale nella progettazione e nella consulenza in materia di accreditamento per il servizio civile e mette a disposizione pertanto anche di nuove reti che intendano intraprendere l’esperienza del servizio civile, la propria competenza nella progettazione dei sistemi di accreditamento richiesti.

Stiamo proprio in queste settimane progettando un percorso per una rete nazionale nell’ottica di andare a sviluppare un’azione sistematica di peopleraising, anche attraverso l’attivazione di ulteriori leve di crescita dell’esperienza di volontariato e di servizio civile. Oggi le organizzazioni hanno più che mai necessità di ri-attivare percorsi di volontariato giovanile, ponendosi anche nell’ottica di contaminazione di esperienze diverse (il servizio civile appunto, ma anche le esperienze di alternanza scuola-lavoro, il servizio volontario europeo ecc.), cogliendo specificità e dinamiche inedite per certi versi del mondo giovanile. Un accreditamento è pertanto un procedimento tecnico da innestare in una strategia più ampia di peopleraising e di sviluppo di politiche giovanili nell’ambito del volontariato.

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